Sapere e saper fare: teoria e pratica insieme, nel master in Medicina estetica della Clinic Academy
“L’offerta didattica del master fornisce i fondamentali della medicina estetica, per poi lasciare ai discenti lo spazio per approfondire e perfezionare le conoscenze sulla base delle proprie specializzazioni e attitudini. Anche perché il corpo teorico della medicina estetica è sconfinato, si contamina e sfuma in tante altre competenze e specialità della scienza medica e della medicina del benessere: dall’endocrinologia alla dietologia, dalla dermatologia alla psicologia o alla geriatria. Per questo abbiamo deciso di dare al corso un’impostazione molto pragmatica e professionalizzante”.
Il professor Nicolò Scuderi - medico chirurgo specializzato in chirurgia plastica e professore emerito di Chirurgia plastica presso ‘La Sapienza’ Università di Roma - introduce così il razionale e la metodologia del master in Medicina estetica della Clinic Academy, del quale è direttore scientifico. Il corso, rivolto a laureati e neo-laureati in Medicina e Chirurgia che desiderano conoscere e approfondire la medicina estetica, ma anche a medici che vogliono aggiornarsi sulle nuove tecniche e tecnologie o che intendano cogliere le opportunità che questa disciplina offre nella società odierna, prenderà il via il prossimo ottobre e durerà 8 mesi con 200 ore di esperienza pratica di cui 100 presso gli studi Clinic.
“Il programma del master approfondirà le più comuni metodiche oggi a disposizione del medico estetico: una risposta moderna e puntuale alla richiesta sempre più frequente di formazione qualificata nel settore. Ma soprattutto insegneremo da subito a mettere in pratica i principi, con un taglio molto applicativo: la componente ambulatoriale è quindi fondamentale, nel corso della quale si potranno seguire i vari trattamenti e verificare direttamente sul campole metodologie e i risultati che si possono ottenere”, continua Scuderi.
Numerosi i temi e le metodiche proposte. Solo per citarne alcune: dall’evoluzione storica del concetto di bellezza alla visita medica estetica; dall’anatomia e la fisiologia della cute e dei tessuti molli alla cosmetologia; fino ad approfondimenti tematici su fillers, tecniche iniettive, tossine botuliniche, laser e terapie non fotodinamiche.
“Ma oltre a questi moduli verticali, il percorso toccherà anche questioni più ampie, inter multidisciplinari. Per esempio: come differenziare un paziente con una patologia da un paziente con un’esigenza propriamente estetica; come approcciare il paziente dal punto di vista della relazione e della sua condizione psicologica; o anche quali sono gli aspetti medico legali e conflittuali che si possono incontrare nel proprio percorso lavorativo. Perché la nostra aspirazione non è solo quella di formare medici di medicina estetica, ma insegnare loro a costruirsi la propria professione”, conclude Scuderi.
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